Rappresentativa C5, Jacopo Cecamore : "Felice di collaborare ad un grande progetto"
Il responsabile dello Sporting Lisbona è il D.s. della Rappresentativa C5
Correva l'anno 2014 ed un ventenne dallo sguardo vispo esordiva per la prima volta nei campionati Fp League. Era la seconda stagione sportiva nell'impianto sportivo "Le Naiadi", il format "Serie B Edition", venti squadre ai nastri di partenza ed un gruppo di giovanissimi che riuscirono a conquistare una finalissima contro ogni aspettativa. Nelle file del Novara di allora, Alessandro Di Blasio ed Andrea Piccioni, volti noti dello Sporting Lisbona di oggi .Nel corso degli anni l'asse portante dei roaster formati dal "ragazzotto dei colli".
Poche parole, ha preferito sempre dar parola al campo.
Queste le sue sensazioni.
Cosa ti ha spinto a sposare il progetto della rappresentativa?
"La prima cosa è la serietà dei campionati ForzaPescara League e della struttura organizzativa perchè credo che per avere grandi progetti bisogna avere un mondo valoriale importante in ambito sociale e sportivo. Valori che ho riscontrato nel responsabile della Lega C5 e in tutto lo staff tecnico dirigenziale della rappresentativa. Come potevo non accettare questo progetto?"
Sei stato sempre un ottimo D.s. per le tue squadre in tutte le stagioni sportive. Raccontaci l'esperienza nella selezione e contatto con i giocatori della rappresentativa
"Ringrazio il responsabile per avermi dato questa opportunità, è sempre bello trovare una porta aperta e qualcuno disposto a darti fiducia.Questo non fa che aumentare il senso di responsabilità che ho nei suoi confronti. Pertanto il mio primo obiettivo è ripagare nel migliore dei modi con impegno, sacrificio e professionalità, la fiducia che nutre verso di me. Non mi aspettavo una manifestazione d'interesse così forte da parte dei giocatori in fase di selezione e contatto. Il progetto è stato accolto con estremo entusiasmo ed orgoglio. Esperienza fantastica che rifarei ad occhi chiusi"
Avresti mai pensato alla nascita di una Rappresentativa?
"Mai avrei pensato che dopo dieci anni dalla mia prima partecipazione sarebbe nato tutto questo. Conosco le ambizioni del gruppo, nel primo raduno si respirava già un bel clima nello spogliatoio e soprattutto nel post allenamento. L'integrazione tra i singoli giocatori delle varie squadre è la mission di questo progetto. C'è un grandissimo entusiasmo e quindi la possibilità di fare nel tempo qualcosa di bello"